Nasce a Gragnano nel settembre dell’84 da Papà Giovanni, barbiere di professione e appassionato di pittura e da Mamma Antonietta, il cuore del focolaio domestico.
Giulio è il terzo di quattro figli maschi, molto legato al fratello Ciro affetto da una grave patologia congenita. Quando parla di Ciro le emozioni riemergono al punto tale che gli occhi gli brillano, si ferma a riflettere e dice : “ un semplice sorriso di mio fratello mi fa capire che spesso le persone si creano problemi inesistenti…ma i problemi reali sono tutt’altra cosa”.
Giulio si riconosce in un bambino tranquillo e molto buono, non crea grossi problemi familiari; all’età di 13 anni comunica alla famiglia di voler scegliere come scuola l’Istituto Alberghiero.
I genitori cercano di dissuaderlo per le tante rinunce e sacrifici che tale scelta comporta; ma Giulio è deciso: vuole fare il cuoco nonostante tutto.
L’esperienza scolastica è positiva e piena di bei ricordi legati soprattutto a due professori lo chef Andrea Cannavacciuolo (padre del famoso chef stellato Antonino Cannavacciuolo) e lo chef Giosuè Maresca. Dai due Giulio apprende l’impegno, la dedizione e la professionalità verso un lavoro duro e sacrificato.
Finita la scuola, fa diverse esperienze nella zona di Pimonte , al Cavalluccio Marino e all’Hotel degli Ulivi, ma ben presto, si rende conto che se vuole crescere e vuole di più deve andare via.
Così a seguito di una telefonata fatta al suo carissimo professore, si ritrova a Villa Crespi dove inizia la sua grande avventura insieme al grande Antonino Cannavacciuolo.
Giulio, alla domanda “Com’è lo chef Antonino Cannavacciulo?” risponde prima con gli occhi ridenti e poi con voce tremante ed emozionata “Il mio Maestro è una persona di grande umanità, simpatico, divertente, ma ciò che più mi piace di lui è l’emozione che manifesta alla vista di un piatto ben fatto e il suo radicato legame con il Sud, quella terra che lui porta nel cuore e riversa nelle sue creazioni culinarie”.
L’esperienza a Villa Crespi dura circa un anno e mezzo, non per sua volontà ma per scelte legate a problemi familiari.
Nell’estate del 2010 questo suo essere Gragnanese DOP lo porta ad aprire il ristorante “ La Galleria” nella sua amata Gragnano.
Giulio rispetto al ristorante dice “ho fatto grandi sacrifici economici per intraprendere l’attività, ci sono riuscito anche grazie all’aiuto di una persona a me cara che mi ha dato fiducia il Signor Tonino Cesarano proprietario del noto Pastificio di Gragnano “Antiche Tradizioni”.
Il 9 Dicembre 2010 parte il sogno di Giulio Coppola, affiancato dall’instancabile e timida compagna Camilla, la quale gestisce la sala del ristorante.
Sono trascorsi già 7 anni dall’inizio di questa grande avventura fatta di tante rinunce e sacrifici, ma anche di tante soddisfazioni lavorative che lo hanno portato a raggiungere traguardi importanti. Nel 2016, infatti, arriva la menzione nella guida Michelin.
Giulio è molto legato al territorio come si evince dai suoi piatti; la sua è una cucina sofisticata ma semplice, dove i sapori veraci si imprimono e rapiscono la memoria sensoriale.
Il cuore di Giulio pulsa a Gragnano, un territorio non semplice ma dalle grandi potenzialità; lui afferma che il suo futuro è là, dove con il suo contributo culinario vuole dare dignità ad un paese che merita attenzione.
Alfonsina Longobardi
Profilo psicologico
Giulio Coppola è una persona sensibile, emotiva, e con grande profondità di animo, molto incline all’aiuto sociale.
Introverso all’apparenza ma molto socievole, direi un gran chiacchierone, simpatico, carismatico, poliedrico, camaleontico, di gran compagnia.
Ama le sfide e non si tira indietro, rispettoso e leale.
Per quanto ti racconta c’è sempre un qualcosa di nuovo da scoprire.
Lo definirei lo chef dalle grandi Filosofie: So molto, non dico tutto e non abbiamo detto nulla.
I suoi occhi mostrano una velata sofferenza.
Il mio consiglio: Giulio tira fuori quello che pensi, sei molto di più di ciò che mostri.
Grazie per il tempo dedicatomi.
Alfonsina Longobardi
Alcuni dei suoi piatti